L’Assegno di inclusione è stato confermato per il 2025, con alcune novità: ecco cosa bisogna fare per non perdere la ricarica di febbraio.
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune importanti novità per quanto riguarda l’Assegno di inclusione, come anche il Supporto formazione e lavoro, ovvero le due misure che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza. Per poter continuare a beneficiare dell’ADI, è necessario rispettare alcuni obblighi e attenersi alle scadenze previste: in caso contrario, si dovrà rinunciare alla ricarica.
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L’Assegno di inclusione si rivolge alle famiglie in cui sono presenti persone “non occupabili” (over 60 o minori, oppure ancora soggetti con disabilità o in condizioni di fragilità). La misura ha trovato conferma anche per il 2025, con una serie di novità riguardanti i requisiti per accedervi e gli importi.
Innanzitutto, la soglia ISEE per poter ricevere l’ADI è passata da 9.360 a 10.140 euro, ampliando la platea di beneficiari. Allo stesso modo, quella del reddito familiare è salita da 6.000 a 6.500 euro. Per le famiglie in cui ci sono solamente membri di età superiore ai 67 anni, persone con disabilità gravi o non autosufficienti, la soglia di reddito è di 8.190 euro anziché 7.560.
Assegno di inclusione, l’errore che fa perdere la ricarica
L’importo dell’Assegno di inclusione varia a seconda del reddito delle famiglie richiedenti. A partire da gennaio 2025 i percettori riceveranno una somma più alta, purché si attengano alle scadenze previste. L’erogazione dell’ADI, infatti, avviene solamente in seguito ad un incontro con i servizi sociali.
Dopo aver presentato domanda o essere stati inseriti nella piattaforma GePI (utilizzata per la gestione dei Patti per l’inclusione sociale), i richiedenti sono tenuti a presentarsi entro 120 giorni per il colloquio obbligatorio con l’assistente sociale. Una volta diventati beneficiari dell’Assegno di inclusione, è necessario tornare con regolarità per aggiornare la propria situazione.
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In particolare, chi non rientra nella categoria di soggetto attivabile al lavoro deve ripresentarsi ogni 90 giorni presso i servizi sociali e gli istituti di patronato. Nel caso in cui ciò non avvenga, è prevista la sospensione dell’ADI. Questo vale anche per chi riceveva la ricarica lo scorso anno: la misura, infatti, non è garantita automaticamente.
L’Assegno di inclusione dura 18 mesi e può essere rinnovato per altri 12. Tra il primo e il secondo periodo, c’è una pausa di un mese a cui è obbligatorio attenersi. I beneficiari che percepivano l’ADI nel 2024, e che si sono presentati al loro ultimo colloquio tra settembre e ottobre dell’anno scorso, sarebbero dovuti tornare dai servizi sociali a gennaio 2025.
Coloro che si sono dimenticati di fissare un appuntamento, dovranno rinunciare all’Assegno di inclusione questo mese. Ricordiamo che, a febbraio, le date di erogazione della ricarica sono il 15 (per chi ha presentato richiesta a gennaio risultando idoneo) e il 27 (per coloro che già ricevono la ricarica e hanno rispettato gli obblighi).